I sogni sono una cosa meravigliosa. Io li adoro perchè ti fanno volare in alto e poi, se agisci imperterrito, li puoi acciuffare e fare tuoi, anche se sono ad alta quota. Certo che lo puoi fare! Poi ci sono le cose proprio impossibili, quelle improponibili, che sono altro dai sogni e che non esistono manco nelle favole più incredibili e fantasiose mai pensate dai fratelli Grimm.
Qualche giorno fa un lettore mi ha contattato tramite il contact form del blog (già che ci sono te lo linko qui, non si sa mai che tu voglia approfittarne per chiedermi o suggerirmi qualcosa 🙂 ), dicevo, un lettore mi ha scritto pressappoco così: posso chiederti come faccio a promuovere un blog appena nato se non ho nessuna connessione sociale?
Hai presente l’Urlo di Munch? Ecco, ero esattamente così davanti al pc! Pensare di poter promuovere il tuo blog senza affidarti ai canali social è proprio una di quelle cose impossibili di cui ti parlavo poco più su. Una tragedia!
E, a proposito di tragedia, prendo in prestito le fasi della tragedia greca per raccontarti dell’indissolubile rapporto tra il blog e i social network e di quanto sia importante anche la presenza di un altro attore sulla scena. Di chi parlo? Lo scoprirai solo alla fine del post! 🙂
Indice dei contenuti
#1. Il prologo
Nella tragedia greca –> E’ la fase che introduce il dramma ed espone l’antefatto.
Nel blogging –> Sei in Rete, hai capito chè è lì che devi essere, ed hai bisogno di visibilità, di comunicare la tua identità e la tua immagine, di creare una community e di fidelizzare i tuoi clienti. Per questo, la tua strategia di Web Marketing ha deciso di puntare sul blog!
#2. La parodo
Nella tragedia greca –> E’ il primo canto eseguito dal coro, che in questo momento entra in scena, si presenta al pubblico e stabilisce un legame con gli attori del dramma.
Nel blogging –> L’attore della tua strategia di Web Marketing è il blog e il coro con cui dovrà stabilire uno stretto legame è formato dall’insieme dei tuoi profili social. I social network sono il braccio destro del tuo blog, sono un po’ come gli amplificatori del volume di un suono: diffonodo la voce, ti fanno sentire, ti fanno conoscere e riconoscere. Come puoi pensare di promuovere il tuo blog senza l’ausilio dei Social Network? Sono uno strumento indispensabile per costruire la tua community, per alimentare il dialogo con i tuoi lettori, per dare visibilità alle storie che racconti con il tuo blog.
#3. Gli episodi
Nella tragedia greca –> In questa fase si sviluppa la tragedia ed è qui che gli attori dialogano e si confrontano tra di loro.
Nel blogging –> Questo è il momento dedicato al tuo blog, dove tu ti racconti in un susseguirsi di episodi e i tuoi lettori commentano, dicono la loro, ti suggeriscono, ti lasciano un prezioso feedback.
#4. Gli stasimi
Nella tragedia greca –> Sono gli intermezzi tra gli episodi e il protagonista in questione è il coro, che racconta e commenta quello che sta accadendo sulla scena.
Nel blogging –> Ecco di nuovo i social: sono loro che promuovo ogni episodio che tu racconti, lo valorizzano e lo rendono visibile nel marasma della Rete, ne aggiungono un commento personale e personalizzato.
#5. L’esodo
Nella tragedia greca –> E’ la parte conclusiva della tragedia, che di solito consiste nell’entrata in scena di un deus ex machina, ovvero una divinità che viene calata sulla scena dall’alto, mediante una macchina teatrale appunto, ed ha il compito di risolvere il dramma e la situazione di stallo in cui si trovano i protagonisti.
Nel blogging –> Chi sarà mai questo deus ex machina pronto a irradiare la scena con il suo splendore e le sue infinite doti? Sei tu, la tua identità. Chiamala Brand Identity, parla di Personal/Corporate Branding, ma tutto si risolve in te, nella tua mission, nelle tue doti, nei tuoi valori, gli stessi che il blog ha il compito di raccontare ai tuoi lettori.
Raccontami la tua
Credi che il blog possa rinunciare ai Social? O, piuttosto, quanto pensi che sia importante supportare il tuo blog con un’efficace strategie di Social Media Marketing?
14 Febbraio 2015, 7:23
ottima metafora. E come nella tragedia greca, tutto ciò serve non tanto alla visibilità dell’autore quanto alla catarsi del pubblico. L’autore esiste per quello, per consentire al pubblico di acquisire conoscenza, di sè e del mondo, con le sue tragedie greche. Era arte drammatica, oggi i mezzi sono cambiati ma in fondo le storie servono sempre alle stesse cose, e la gente ne ha bisogno.
14 Febbraio 2015, 9:46
Buongiorno Antonio!
Cambiano i mezzi, i modi, gli stili ma, come giustamente ci fai notare, l’obiettivo resta immutato: la trasmissione di conoscenza, la condivisione di esperienze, emozioni, sentimenti, la riflessione e l’insegnamento.
E sì, ne abbiamo sempre (e ancora) bisogno! 🙂
Ti ringrazio per il tuo contributo,
Ludovica
14 Febbraio 2015, 13:17
Pensa che io quasi mi vergognavo del blog. Ci ho messo un anno per convincermi a partire con la pagina Facebook. E da li Pensieri in Viaggio è decollato.
Condivido ogni singola parola saggia Ludo! Gran bel post, come sempre 🙂
14 Febbraio 2015, 13:30
Alle volte proviamo vergogna persino per le cose belle e ben riuscite. Siamo essere umani! 🙂
Tengo sempre d’occhio la tua Fan Page: fai un gran lavoro, tanto engament e tanto dialogo. Mi piace molto e credo che, come scrivi tu, ormai sia amica inseparabile per il tuo blog.
Grazie mille per esserci sempre, Manu! 🙂
17 Febbraio 2015, 9:06
Ciao, brillante come sempre….
Riguardo ai social, all’inizio quasi restavo male che mi facessero commenti, ad esempio, su Linkedin piuttosto che lasciarmelo sul blog. Poi ho capito che blog e social sono parte un unico grande team…..anche se va in rete un tuo compagno di squadra, l’importante è che si vinca insieme la partita!
17 Febbraio 2015, 10:05
Ciao Stefano!
E’ dall’integrazione e collaborazione tra tutti gli strumenti che abbiamo a dispozione che possono nascere i grandi successi. Se li pensiamo come grandi e divertiti amici d’infanzia, allora il risultato sarà eccellente! 🙂
Grazie mille per il tuo contributo (oltre che per il bellissimo complimento)! 🙂
Alla prossima,
Ludovica
17 Febbraio 2015, 18:24
Pensare di aprire un blog senza essere presenti sui social è surreale. Da poco ho intervistato un giovane scrittore: scrive bene e ha pubblicato un libro che ha come protagonisti dei giovani che inventano un nuovo social network. Il suo romanzo mi è piaciuto molto, ma sai che lui non è presente sui social? E’ stata una domanda banale la mia, ma è una delle prime che mi è venuta in mente per preparare l’intervista. Credo si perda tanto, oltre alla visibilità per il suo libro o in generale per un blog, la perdita più grande ce l’ha nell’interazione con le persone, nello scambio di esperienze che i social ti regalano. La possibilità di avere una formazione continua e sempre crescente è impagabile e i social aiutano molto in questo.
Che poi io sono pro social per tutta la vita e non mi spiego come ci sia ancora qualcuno che ne voglia restare fuori 🙂
18 Febbraio 2015, 10:44
Credo che, utilizzati nel modo adeguato e nel tempo giusto, i social siano una grande risorsa per tutti noi, uno strumento con cui raccontarsi, intessere proficue relazioni, coltivare interessi, divertirsi, informarsi e informare.
L’universo dei Social Network è talmente eterogeneo che le opportunità che ci offre sono altrettanto variegate! 🙂
Una curiosità, però, ce l’ho: come ha risposto alla tua domanda quello scrittore a-social?
18 Febbraio 2015, 11:00
Sono d’accordo. A me i social hanno dato e danno tuttora solo positività, ma penso che dipenda tutto da come decidi di approcciarti, dal non avere pregiudizi e dall’essere sempre e comunque se stessi.
Lo scrittore ha risposto che viveva una vita molto intensa e a contatto con il pubblico, per questo l’iscrizione ai social per lui era come una distrazione dai suoi pensieri, “togliergli qualcosa della sua vita privata”.
Se ti va puoi leggere l’intervista qui: http://www.leggeremania.it/2015/01/03/wilson-saba-smart-life/
18 Febbraio 2015, 18:54
Siamo sempre noi i direttori d’orchestra, no? 🙂
Quanto allo scrittore, scusami ma mi sembra una posizione un po’ estremista, proprio in virtù delle considerazione che entrambe abbiamo appena messo nero su bianco.
Corro a leggerla con curiosità! 🙂
28 Aprile 2015, 10:55
2 Maggio 2015, 12:36
3 Maggio 2015, 16:48
Ciao Ludovica! Per creare una community, una rete di persone a cui far conoscere quello che fai e soprattutto quello che sei secondo te è indispensabile partire da un blog? La domanda che mi pongo è se sia anche possibile fare il percorso inverso… mi spiego meglio: cominciare attraverso i social che inizialmente sembrerebbero dare un riscontro più immediato e veloce per poi magari successivamente passare a qualcosa di più completo e strutturato (e più personale) come un blog. Per esempio a me spaventa l’idea di avventurarmi in un blog perchè penso che sia molto impegnativo se fatto come si deve e ora non penso di avere il tempo materiale per starci dietro. Se ne vedono tanti di blogs abbandonati a se stessi…
3 Maggio 2015, 19:47
Ciao Alessandro! 🙂
La tua è un’osservazione molto interessante e proprio oggi ne parlavo con alcuni colleghi sul mio profilo Facebook.
Puoi adottare 2 diverse strategie: apri il blog e lo promuovi tramite i social oppure cominci col crearti un network tramite i social e poi apri il tuo blog. La scelta dipende da te!
In entrambi i casi quel che è fondamentale è avere una preparazione alla base, aver studiato, osservato, essersi informati e aver preso realmente consapevolezza che avere un blog è un sacrificio perché richiede sempre molta cura, particolare attenzione, tempo, dedizione, tutti ingredienti fondamentali per far funzionare la tua strategia.
Sei d’accordo con me?
4 Maggio 2015, 10:39
Certo che sono d’accordo! Diciamo che mi fido molto di quello che dici perché sei sicuramente più esperta di me in materia 🙂 Io sto muovendo i primi passi e quando posso cerco di informarmi, osservare e studiare come dici tu. Per esempio nel tuo caso devo dire che anche se vedo che sei presente su vari social considero il blog il tuo vero punto di forza . E’ lì che “mi rifugio” quando ho bisogno di respirare un po’ d’aria fresca , per farmi coraggio quando mi sembra che ci sia troppa roba e vado in tilt! Ecco se dovessi fare un esempio pratico potrei dire che sui social (io uso prevalentemente fb) mi sento un po’ come al bar con gli amici o comunque in un luogo pubblico mentre il blog è qualcosa di più intimo e personale. Non saprei come descriverlo, per esempio in questo momento mi sento come se fossi un ospite che chiacchera amabilmente con la padrona di casa che sorseggia la sua tazza di caffè 🙂
4 Maggio 2015, 14:56
Hai colto nel segno, Alessandro: blog e social sono indispensabili l’uno agli altri e viceversa, ma di ognuno è giusto rispettarne le caratteristiche, motivo per cui li impiego in modi diversi.
Ti ringrazio moltissimo per le tue parole, sono una conferma tanto importante per me. Il blog è la mia casa e mi piace condividere pensieri, emozioni, riflessioni con chi ha voglia di venire a trovarmi! 🙂
Ti aspetto per un altro caffè insieme allora 🙂
1 Luglio 2015, 23:57
4 Settembre 2015, 8:34
25 Settembre 2015, 9:01
Sono scioccata. Non credevo esistesse un altro essere umano in grado di paragonare l’antichità ai social xD
Non so se mi riprenderò mai…
25 Settembre 2015, 10:21
Ahahaha
Ciao Alessia!
Il passato ha sempre qualcosa da insegnarci, o sbaglio? 😀
25 Marzo 2016, 8:35