Post perfetto? Ma è impossibile!
Credi che stia esagerando, vero? Affatto, ed oggi te lo dimostrerò. Pensa al post del tuo blog come ad una esperta guida turistica, che con in mano il suo inconfondibile ombrellino dal colore vivace, quello stesso che non devi mai perdere di vista se non vuoi smarrirti in un posto sconosciuto, ti conduce in un viaggio avvincente e memorabile, scandito da un susseguirsi di tappe sempre interessanti ed emozionanti.
Ecco, costruire il post perfetto è possibile solo se hai ben chiara la struttura che lo compone, i cui singoli elementi devono essere pensati e studiati per coinvolgere il tuo lettore in un turbinio di attese e di sorprese capace di non dargli tregua. Solo in questo modo riuscira a conquistare la sua attenzione e probabilmente anche la sua fiducia.
All’inizio del post ti ho parlato di una dimostrazione pratica pronta a smentire il tuo scetticismo e per farlo prenderò in analisi un post (la preferenza è puramente casuale) scritto da Riccardo Esposito, autore di My Social Web.
Perché ho scelto proprio Riccardo? Le ragioni sono diverse. Ci sono blogger e blogger, di questo ne siamo consapevoli (quasi) tutti. Non sto ora a spiegarti la differenza tra il blogger numero 1 e il blogger numero 2 altrimenti andrà a finire che ad agosto, anziché starmene in riva al mare, sarò ancora qui a scrivere un papiro piuttosto che un post. Comunque, il succo della questione è che i blogger che realmente sanno scrivere dei post utili, coinvolgenti e in grado di avere conversioni sono davvero pochi e sono una risorsa rara a cui attingere per imparare l’arte. Ecco, Riccardo ha 3 qualità che credo siano indispensabili per un blogger e per un web writer di successo:
- ha una personalità distintiva, che esprime sempre. E’ questa una qualità indispensabile per un blogger (come per un web writer), eppure appartiene a pochi;
- è diretto e incisivo. Questo vuol dire due cose: la prima che non si nasconde mica dietro un dito quando c’è da prendere una posizione e la seconda che ha uno stile privo di inutili orpelli decorativi, deciso e coinvolgente;
- condivide contenuti di qualità, che realmente apportano valore a chi li legge, riuscendo così ad esserre fonte di ispirazione per chi è nel settore.
L’analisi del post
1. Titolo
I titoli dei post di Riccardo hanno due caratteristiche fondamentali: la prima è che riescono con poche parole ad incuriosire e ad attrarre l’attenzione di chi legge, la seconda è che indicano sempre l’argomento di cui parlerà nel post.
A tal proposito, ti consiglio di leggere Come scrivere un titolo attraente.
2. Incipit
Collegando il titolo al corpo del post, l’incipit segna un passaggio fondamentale per catturare l’attenzione del tuo pubblico. Dopo aver incuriosito il lettore con il titolo, è leggendo l’introduzione del post che deciderà se abbandonarti o fidarsi di te. Per questo gli incipit dei post di Riccardo sono sempre decisi e coinvolgenti, in grado di instillare interesse e curiosità in un’escalation in cui il suo pubblico è irrimediabilmente coinvolto.
3. Corpo del testo
E’ poi la volta della parte del post in cui si concentrano le informazioni più importanti e Riccardo cosa fa? Tiene sempre viva l’attenzione del suo lettore sia con le parole sia con la formattazione del testo: ricorre alla suddivisione in paragrafi, all’impiego di domande, all’uso (ponderato) del grassetto e del corsivo; utilizza le liste puntate, ma senza mai esagerare e, con i link di rimando interni ed esterni al suo blog, intesse un’avvicente narrazione.
4. Call To Action
Le CTA sono frasi o espressioni che hanno il compito fondamentale di esortare il lettore a fare esattamente ciò che desideri: commentare il tuo post, condividerlo, iscriversi alla newsletter, e via dicendo. Riccardo termina ogni suo post indicando chiaramente al suo pubblico cosa si aspetta da lui e lo esorta a mettersi in gioco interagendo ed esprimendo le sue opinioni.
Invitare esplicitamente il tuo lettore a commentare il post è fondamentale per diverse ragioni: perché ti consente di stabilire con lui un legame, ti permette di carpirne soddisfazioni e insoddisfazioni e la sua opinione può rivelarsi anche un’efficace fonte di ispirazione per nuovi post.
5. Immagini coinvolgenti e personalizzate
Se davvero vuoi scrivere un post perfetto, non devi lasciare nulla al caso e Riccardo questo lo sa bene! Le sue immagini sono sempre originali, spesso personalizzate, catturano l’attenzione ed incuriosiscono. Non manca, naturalmente, l’indicazione della fonte della foto nè la possibilità, con un semplice e veloce click, di condividerla su Pinterest, il social re delle immagini.
6. Pulsanti social a corredo dell’articolo
Hai scritto il tuo post perfetto, ok. Ma ora non puoi mica tenerlo solo per te! La condivisione è lo strumento indispensabile per far conoscere in Rete il tuo lavoro, frutto di approfondimenti, letture e cura certosina. Lo sai, sono i social network a supportare il tuo blog, per questo è importante che i pulsanti di condivisione siano localizzati in punti strategici, ben visibili e di facile accesso. Puoi posizionarli all’inizio o alla fine del post, così come puoi prevedere una piccola sidebar che accompagna la lettura dell’articolo, proprio come fa Riccardo. L’importante è che sia poco invasiva.
7. Suggerimenti di altre letture del blog: la narrazione continua
Al termine dei post del tuo blog puoi consigliare la lettura di altri post che hai scritto in precedenza e che hanno un’attinenza con il tema che hai trattato. In questo modo riuscirai a tessere la trama ipertestuale della tua storia e a dare dimostrazione delle tue competenze e delle tue abilità.
Raccontami la tua
Allora? Sono riuscita a convincerti riguardo la reale e concreta possibilità di scrivere un post perfetto, in grado di generare engagement e di favorire le conversioni? Ci sono altri suggerimenti che vorresti farmi notare?
I commenti sono a tua disposizione!
3 Luglio 2014, 9:24
Mai avuta tanta attenzione in un unico post. Sul serio. Ti ringrazio con tutto il mio cuore. Se hai qualche domanda, se vuoi approfondire un punto, lascia la tua domanda qui: potrebbe nascere una bella discussione.
3 Luglio 2014, 9:59
Ciao Riccardo!
Di domande ne avrei tante, tantissime, ma c’è una riflessione che ultimamente mi incuriosisce particolarmente: quanto di razionale e studiato c’è nei tuoi post e quanto, invece, ti affidi all’emozione e all’intuito? E cosa necessita di razionalità, cosa di spontaneità?
3 Luglio 2014, 11:22
Bell’analisi, hai fatto a pezzi i post di Riccardo. 🙂 Interessante.
Vorrei nel mio piccolo rispondere alla domanda posta nei commenti da te a Riccardo sullo scrivere con la testa o con il cuore.
Direi una mezza via, direi di scrivere con la gola (che sta tra la testa e il cuore – nota del commentatore). Riccardo mi ha istruito sul piano editoriale e inizialmente lavoravo troppo di testa e i risultati mancavano. Poi per gli ultimi post mi sono gettato a capo fitto e ho scritto di getto, rileggendo e sistemando dettagli.
Proprio ieri ho avuto un “picco” di visite e letture per me importante.
Immagino che molto dipenda dal target.
Riccardo che dici?
3 Luglio 2014, 13:26
Dico che devi fare tesoro di quello che hai notato. Le persone con cui stai parlando hanno bisogno di un altro articolo tecnico che spieghi come (esempio) caricare WordPress sul server?
Forse hanno bisogno di un tutorial estremamente tecnico per risolvere quel problema che nessuno ha ancora affrontato, o forse non ha bisogno di questo ma solo della tua opinione. Prova, riprova e trai le tue conclusioni.
3 Luglio 2014, 14:36
Ciao Davide!
Ti ringrazio per il tuo contributo prima e per i complimenti poi. 🙂 Credo che scrivere di pancia sia fndamentale per emozionare i nostri lettori, ma allo stesso tempo non possiamo fare a meno della razionalità per ponderare scelte e decisioni.
Bisogna osservare, tanto e trarre poi le conclusioni. Non credi anche tu?
A presto,
Ludovica
3 Luglio 2014, 12:12
Ciao Ludovica,
anche io mi intrometto tra te e Riccardo :).
Quando scrivo per un blog faccio come quando scrivo musica, mi lascio prendere dall’idea. Dovunque io sia, prendo carta e penna (o attacco il registratore del cellulare) e metto giu tutti gli spunti per approfondire l’argomento. Per me questa è la parte più importante e quella più dura. Difficilmente riesco a scrivere a comando, ormai ho bisogno di una “scaletta di idee”, che spesso chiedo anche ai clienti. La testa ce la metto tutta dopo: sistemo il seguendo le varie tecniche che ho imparato negli anni (tra cui molte di Riccardo che stimo molto 🙂 ). Questo è un altro fantastico post da passare ad amici/clienti comunque, brava!
3 Luglio 2014, 14:39
Ciao Emanuele!
Bentornato e grazie mille per i complimenti! 🙂 Credo che passione e intuito siano due ingredienti fondamentali per scrivere un post di successo. Ciò, tuttavia, non implica che si possa prescindere da coinvolgimenti più razionali. O sbaglio?
3 Luglio 2014, 16:09
Sicuramente c’è una parte tecnica di realizzazione imprescindibile, per esempio tutte le cose che spieghi molto bene in questo post.
Penso però che l’idea di base debba essere frutto dell’intuizione, è più genuina e suscita più interesse. Diciamo che è una qualità che traspare quando è presente. Fa parte di quelle cose che sentiamo istintivamente. O almeno la penso così!
3 Luglio 2014, 17:18
Sono d’accordo con te, Emanuele. E penso anche che l’intuito genuino e interessante di cui tu parli è un qualità singolare e straordinaria. 🙂
3 Luglio 2014, 13:29
Non so dare una percentuale tra emozione/intuizione e razionalità. C’è da dire che ora ho un pubblico fidelizzato e posso permettermi di essere intuitivo.
Cioè ci sono delle persone che mi seguono, che leggono i miei post come espressione del mio pensiero.
Questo è un traguardo, me ne rendo conto. Per arrivare a questo bisogna lavorare con la testa. Bisogna essere tecnici anche nell’emotività. Diciamo che anche quando scrivo un post d’intuito (e non è difficile che lo faccia, anzi) ho sempre davanti a me l’obiettivo. Mai perderlo di vista.
3 Luglio 2014, 14:45
Obiettivo, questa è la parola d’ordine!
Penso che quando hai ben in mente l’obiettivo che vuoi raggiungere, da sè l’intuito va in quella direzione. Razionalità ed emozione riescono a ingranarsi nel modo giusto, percorrendo la strada che ti permette di raggiungere quello scopo che ti sei prefisso.
5 Luglio 2014, 13:38
Mi intrometto anche io nella questione testa cuore… Bella l’espressione ‘essere tecnici nell’emotività ” sono d’accordo: il cuore unito alla testa, l’intelligenza emotiva e l’intuito stimolati dallo scrivere di qualcosa che conosci che senti tuo e che ami, la capacità di ascoltare … Tutto questo crea un ottimo post e soprattutto ti fa essere fiero di quello che hai scritto . I link in particolare secondo me vanno curati sia quelli interni ma anche e soprattutto esterni per aggiungere valore, dare autorevolezza creare percorsi e condivisioni permettere apprendimenti … Scusate sono stata troppo prolissa!!! ☺️
6 Luglio 2014, 12:37
Ben ritrovata Valentina! 🙂
Già, un’espressione che riesce a rendere perfettamente quanto sia importanete il giusto mix tra emozione e razionalità.
Quanto ai link, credo che il loro valore sia indiscutibile sia dal lato SEO sia per approfondire gli argomenti e impreziosire il nostro lavoro.
Al prossimo post! 😉
3 Luglio 2014, 14:12
Ciao Ludovica,
un’ottima analisi. L’importante, oltre ovviamente all’ottimo contenuto, sono i pochi caratteri del titolo: sui social è il titolo che spinge un lettore a cliccare o meno sul nostro articolo.
E in poche parole dobbiamo proporre un problema, trovare una soluzione e suggerire in quanto tempo.
Complimenti!
Michele
3 Luglio 2014, 14:52
Ciao Michele!
Ti ringrazio. 🙂 Sì, il titolo è un po’ come la prima impressione che facciamo ad una persona. Nella vita reale è più facile che chi ci sta di fronte sia ben predisposto nei nostri confronti se riusciamo a catturare la sua attenzione fin dal primo impatto, allo stesso modo in Rete il titolo è un po’ il nostro bigliettino da visita: deve essere d’impatto!
A presto,
Ludovica
3 Luglio 2014, 15:36
Ciao Ludovica,
questo post è una vera lezione di blogging, che chiunque voglia iniziare questa esperienza dovrebbe non leggere, ma “studiare”! 😉
Riccardo Esposito è stato uno dei miei primi punti di riferimento quando ho iniziato a muovere i miei primi passi da blogger e non smette mai di insegnarmi qualcosa di nuovo.
Ciò che gli ammiro (e invidio) è il dono della concisione: una scrittura essenziale, fin dal titolo, capace di andare subito al punto senza quegli “orpelli” che hai citato anche te.
Tu Ludo, hai fatto un’analisi strepitosa…davvero complimenti, brava! 🙂
3 Luglio 2014, 17:14
Ciao Alessandra!
Riccardo è davvero un maestro in quello che fa! La scelta non poteva che ricadere su di lui.
Ti ringrazio tantissimo per il tuo contributo e per i complimenti. 🙂
5 Luglio 2014, 9:42
C’è anche la propensione ad ascoltare i miei lettori. Soprattutto quelli affezionati e costanti come te 😉
3 Luglio 2014, 16:51
Difficilmente leggo un post per intero, sono una di quelle che ha sempre fretta e vuole trovare tutte le informazioni subito disponibili… Riccardo è uno dei pochi che non mi annoia mai, i suoi articoli li leggo dalla prima all’ultima lettera, hai fatto bene a mettere in evidenza la sua tecnica, trovo sia davvero utile.
3 Luglio 2014, 17:19
Ciao Sabrina!
Beh, è proprio questo il punto: è capace di trasportarti nella lettura fino all’ultima parola del suo post.
Grazie per il tuo contributo! 🙂
5 Luglio 2014, 9:41
Ti ringrazio Sabrina. Si tratta di tecnica, sì. Ma anche di altri fattori. Ne aggiungo uno: la sicurezza. Scrivere con sicurezza, con disinvoltura, vuol dire scrivere con naturalezza: meno problemi ti fai, meglio è.
D’altro canto non puoi ignorare i dettagli. Io ad esempio uso spesso i cliffhanger interni per mantenere alta l’attenzione http://www.mysocialweb.it/2014/01/03/internal-cliffhanger/
5 Luglio 2014, 9:18
5 Luglio 2014, 9:30
5 Luglio 2014, 11:19
Ciao Riccardo e ciao Ludovica, lascio con piacere un commento, anche se mi sento davvero in soggezione. Posso solo imparare da occasioni simili e sono davvero grata a Ludovica per aver “bisturizzato” questo post di Riccardo.
Mi sono posta alcuni traguardi professionali in questi mesi, che cercherò di realizzare durante questa strana (finora) estate milanese. E – per ogni dubbio che mi assale – c’è sempre pronta una risorsa di Riccardo. Come la manna dal cielo.
Mi sono stampata e plastificata l’immagine dei 10 consigli per i freelance, che guardo e studio con desiderio, emozione e gratitudine. Perciò, che devo dire? Ogni singola parola di Riccardo per me è una grossissima occasione di formazione (e non solo per me).
Grazie per avere chiesto il mio (umilissimo) commento. Ora tornerò nel silenzio della mia casetta milanese a spulciare le risorse, studiare ed ammirare l’arte e la tecnica di questo professionista. (Perdonate l’eccessiva captatio benevolentiae. Sono cose che penso veramente. Mi frega l’entusiasmo). Un saluto a voi. 🙂
6 Luglio 2014, 12:34
Ciao Irene!
Grazie a te per il tuo contributo. Nutrire stima per un professionista e manifestarla pubblicamente trovo sia un atto di intelligenza e di umiltà, nessuna captatio benevolentiae. Quantomeno nel tuo caso! 🙂
Buon studio allora!
A presto,
Ludovica
16 Ottobre 2014, 8:44
18 Settembre 2015, 8:42
21 Settembre 2015, 22:00
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