Facile e difficile allo stesso tempo, come quando devi completamente denudarti per confessare alla persona che senza mai stancarsi ti sta guardando dritto negli occhi che la ami e che lei è la scelta della tua vita.
Ecco, allo stesso modo facile e difficile è per me spiegarti perché scrivo. Facile perché la scrittura semplicemente è la mia vita, l’altra me, quella metà che mi completa: la scrittura rende migliore il mio tempo, mi appassiona, mi emoziona ogni volta di più, mi fa sognare e, allo stesso tempo, realizza i miei sogni più belli. E’ l’ardore che mi brucia dentro, l’entusiasmo che mai potrò arrestare. Scrivo perché scrivere per me è vivere. Ed è proprio questo il motivo per cui, raccontarti del perché scrivo, per certi versi, mi viene anche un po’ difficile…
Qualche giorno fa ho letto un bellissimo post del solito Riccardo Esposito, Perché scrivi? e, in qualche modo, questa vuole essere la mia personale risposta ad un invito che proprio io non posso ignorare. Ad un certo punto Riccardo scrive una riflessione che ho trovato particolarmente intensa:
Scrivi perché hai la caffeina sempre al tuo fianco, scrivi perché l’euforia non si frena, scrivi perché non puoi fare altrimenti, scrivi perché ti senti Don Chisciotte e combatti contro i mulini a vento della vita.
Ecco, quest’ultima condizione mi piace. Chi scrive per passione (e poi per professione) si ritrova nella condizione di Don Chisciotte, nei panni di chi combatte una battaglia già persa. E alla fine vince.
Come sai, la mia immancabile biro blu mi fa compagnia da quando ancora non avevo compiuto tre anni, come sai la caffeina mi è compagna altrettanto fedele, probabilmente avrai anche già letto questo post in cui cito Don Chisciotte e utilizzo la metafora dei mulini a vento, perciò come non sentirmi chiamata in causa dall’intenso post di Riccardo?
E allora questa è la mia risposta!
Scrivo perchè vivo e vivo perché scrivo. Vita e scrittura sono per me il medesimo! E’ come avere a disposizione un’infinità di pagine bianche e ogni giorno decidere quale avventura vivere. Io scelgo cosa fare, dove andare, come emozinarmi e in compagnia di chi… Parafrasando Umberto Eco, un po’ come quando sei un assiduo lettore, quando scrivi vivi mille splendide vite.
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Ok, l’ho capito, ma questo come può tornare utile al mio brand?
Semplice! Te lo spiego subito. Cosa fa un brand sul Web? Si racconta, in immagini e parole. Ecco allora che il mio amore per la scrittura, senza riserve nè sovrastrutture, può fare tanto anche per il tuo brand, può diventare un utile strumento per il tuo racconto. Perchè, come ho scritto nel post Memorabile è la Storia di uno Storyteller, solo se lo scrittore vive in prima persona le emozioni che racconta, solo se si appassiona e si sente protagonista della Storia che mette nero su bianco, solo in questo modo riuscirà anche ad appassionare i suoi lettori.
Non trovi anche tu?
Raccontami la tua
Ti aspetto nei commenti! 🙂
13 Marzo 2015, 19:13
Ciao Ludo, grazie per la citazione.
Guarda, io la vedo in questo modo: dobbiamo puntare sempre al risultato migliore. E il più difficile da raggiungere. Cosa significa questo? Esercizio, tanto esercizio. La scrittura ha un volto magico, fatto di continui rimandi alle interpretazioni del lettore. Ma c’è anche un aspetto più concreto, specifico: scrivere bene, tutto, sempre. Ne siamo capaci?
14 Marzo 2015, 9:04
Buongiorno Ric! 🙂
Averti tra le mie pagine è sempre un gran piacere.
Hai accennato ad una questione sacrosanta, per certi versi misteriosa e per questo affascinante: le interpretazioni del lettore.
E lì che si gioca la partita, tra quello che lo scrittore ha da dire e intende comunicare e ciò che il lettore riesce a leggere, percepire e sentire.
In mezzo c’è tutto quell’esercizio di cui parli, la capacità di scrivere bene, sempre e tutto.
Probabilmente alcuni di noi ne sono capaci, altri meno, ma quel che so è che l’errore è sempre dietro l’angolo e rimediare a volte non è così semplice. Ma bisogna mettere in conto anche questo! O sbaglio?
13 Marzo 2015, 19:31
Quanto è vero.
Io mi rendo conto che per scrivere col cuore bisogna vivere quello che si racconta.
Le emozioni vanno vissute, non immaginate.
14 Marzo 2015, 9:06
Ciao Manu! 🙂
La vita vissuta e le emozioni provate sono capaci di trasmettersi in modo potente anche atrraverso le parole scritte.
Ti seguo sempre, lo sai, e credo che tu abbia trovato la tua strada, il tuo personale modo di comunicare ai tuoi lettori col cuore. Nulla di più importante! 🙂
14 Marzo 2015, 9:26
Grazie, mi hai scritto una cosa bellissima.
Penso lo stesso di te, e non lo dico per piaggeria.
Se capito spesso tra queste “pagine”, è perché con i tuoi contenuti e il tuo entusiasmo riesci sempre a portarmi da te!
14 Marzo 2015, 9:50
Come ben sai, è il riscontro più bello ed emozionante che un blogger possa leggere… 🙂
Grazie a te!
22 Gennaio 2016, 9:39
29 Gennaio 2016, 8:12
8 Luglio 2016, 8:51