Quando tacere è meglio che parlare

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Un, due, tre, stella…

Saper osservare e intuire quando il momento era quello giusto per fare la mossa vincente, raggiungere la meta senza farsi vedere, ma anche senza far troppo rumore: era questo l’obiettivo di quel gioco che da bambini ci piaceva tanto. Immobilismo e silenzio, ora come allora mi vien da dire. Forse ti sembrerà una strana condizione per chi come noi vive di parole e di condivisione. Eppure, c’è qualcosa di prezioso e di imperdibile nel silenzio.

Talvolta fa più rumore di tante belle parole ben espresse, ma quel che più conta è che presuppone e cela una grande capacità di ascolto. Il silenzio è intelligenza, è sapienza: sapere quando tacere vuol dire essere in grado di analizzare la situazione e riuscire a capire quando il momento è quello giusto per parlare e quando per tacere.

E’ per questo che credo ci siano situazioni in cui tacere è necessario, è un obbligo, ma anche un’occasione da non lasciarti sfuggire per dimostrare la tua intelligenza e la tua sagacia. Di quali situazioni sto parlando?

 

#1. Taci quando non hai nulla da dire

Saper comunicare vuol dire, innanzitutto, avere qualcosa da dire. Ce lo ripetiamo di continuo che il contenuto è il fulcro di ogni strategia comunicativa che voglia essere realmente efficace. Allora non dimenticarlo neppure quando vuoi essere presente pur non avendo nulla di interessante da dire. Beh, in questo caso meglio tacere!

 

#2. Il silenzio come reazione alle provocazioni

Quando ti trovi a dover affrontare una critica hai il diritto e il dovere di spiegare il tuo punto di vista e le tue motivazioni, ma le provocazioni e le offese sono ben altra cosa. Ricorda che devi rispondere sempre con rispetto e moderazione a chi ti offende, ma quando le ingiurie sono insistenti e protratte nel tempo? Beh, l’indifferenza resta l’arma migliore: alla lunga (spesso nell’immediato genera ulteriore nervosismo) stempera gli animi e non alimenta inutili e sterili confronti che sono solo nocivi a te e alla tua reputazione. 

 

#3. Il silenzio come strategia di rimando

Chi ti segue merita attenzione e cura. Se per questioni di tempo o di concentrazione non puoi fornire risposte esaustive e complete, non puoi dare a chi ti segue la considerazione che merita, rimanda. Meglio tacere in quel momento che fornire consigli affrettati, risposte superficiali, pareri banali o giudizi poco attenti e mal ponderati. Il tuo interlocutore apprezzerà il tempo di silenzio che ti sarai concesso.

 

#4. Informa, dimostra, ma non decantare e non promettere

E’ sulla concretezza che si gioca la tua reputazione. Racconta chi sei, dimostra la tua esperienza, dai prova delle tue abiltà, ma non essere mai saccente, banale, altezzoso e, cosa altrettanto importante, non fare promesse da marinaio. Ricorda che la modestia e l’umiltà portano molto lontano.

 

Raccontami la tua

Anche tu sei un fautore della tecnica del silenzio? In quali situazioni la adotti? Ti aspetto nei commenti! 🙂

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