Venerdì sera. Ore 20.00. Sono ancora in studio, ma ora ho smesso di lavorare. Sono qui a parlare con un mio amico e compagno di lavoro (o di sogni pronti per essere realizzati, per noi il nostro lavoro è anche un po’ questo). Discutiamo del talento, ma soprattutto parliamo di quella strada che sentiamo ci appartenga, che amiamo, che ci permette di esprimerci per quello che realmente siamo.
In questo periodo sono in una fase interrogativo-riflessiva. Sono riuscita ad individuare il mio vero talento? Ho imboccato la strada giusta oppure sto sbagliando ogni cosa?
Il mio amico mi presta un libro, Dovresti tornare a guidare il camion Elvis. Puntare sul proprio talento quando tutto sembra non funzionare, di Sebastiano Zanolli, edito da FrancoAngeli.
Torno a casa e comincio a leggerlo. Mi chiede, “qual è la tua chiamata?“. In realtà, credo di sapere quale sia la mia chiamata, voglio solo capire se davvero ho saputo riconoscerla.
Continuo a leggere e termino il libro in due giorni. Sono giunta alla mia conclusione! So che la strada che sto percorrendo è quella giusta per me, quella che mi rappresenta, che mi rende serena e mi renderà felice. Che poi di questo si tratta. Il talento che ognuno di noi ha è la strada per la felicità. Fare quello che ci piace ci aiuta a vivere bene perché ci gratifica e ci soddisfa: è il frutto dei nostri sacrifici, della nostra passione, delle nostre conoscenze ed esperienze, in definitiva racconta di noi.
Per questo, oggi ti chiedo: sai (o hai saputo) riconoscere il tuo talento? Perché, come mi ha ricordato Zanolli, il primo modo per sprecarlo è proprio non riuscire a identificarlo, a distinguerlo. E sarà questo, il tuo talento, la chiave di volta che ti permetterà di capire qual è il tipo di lavoro che davvero ti rappresenta, quello giusto per esprime te stesso, quello che ti renderà appagato e sereno anche nella vita privata.
Cosa ti piace fare? Cosa ti riesce fare con particolare bravura? E, al contrario, cosa ti annoia? Quale attività ti deprime o fai meno volentieri? Ecco, già rispondere a queste domande è un buon punto di partenza per riconoscere il tuo talento e capire se il viaggio che hai intrapreso è quello giusto per te.
E se il tuo talento lo hai già identificato, o per lo meno ne hai una percezione, non puoi proprio fare a meno di costruire il tuo progetto futuro, di porti un obiettivo, magari ambizioso, ma che sarà il motivo per cui ogni giorno riuscirai ad essere motivato, ad essere combattivo e a sorridere per ogni soddisfazione, ogni piccolo passo che ti porta verso la meta.
Ti piace scrivere? Apri un blog, scrivi un libro o comincia anche solo dal tuo diario personale che un giorno troverai il coraggio di rendere pubblico. Comincia, ora!
Raccontami la tua esperienza
Ora tocca proprio a te! Ti sei mai soffermato a riflettere se ciò che fai ti rende realmente felice? Il lavoro che svolgi è quello che desideri? E il tuo talento, il tuo progetto futuro? Sei riuscito ad identificarli? Il form dei commenti ti aspetta!
20 Marzo 2014, 22:36
Io nell’ultimo anno mi son trovata a dover cambiare strada, o ad allargare le mie passioni e fonti di guadagno. Ho iniziato come sfoglina e ora sono anche contadina, direi che il cibo buono può unire entrambe le cose. Forse ho solo allargato il campo, ma la materia rimane quella, mangiare. 😉
21 Marzo 2014, 9:36
Ciao Laura! 🙂
Credo che anche (o forse è meglio dire soprattutto) capire quando è il momento di cambiare strada equivale a identificare il proprio talento e a seguire la propria vocazione.
Il cambiamento è la più grande forma di realizzazione di sè. Non credi anche tu?
21 Marzo 2014, 16:19
Ludovica, sfondi una porta aperta: io vivo di quello che so fare, e sono sempre alla ricerca del talento negli altri. In effetti posso dirti che ognuno di noi ha almeno tre talenti e identificarli velocemente è una delle cose che mi riesce facile. Un’altra è riuscire a creare una connessione tra questo eil lavoro che stanno svolgendo. I risultati sono strabilianti.
22 Marzo 2014, 22:06
Ben ritrovato Andrea!
Beh, se ognuno di noi ha almeno tre talenti, vuol dire che tutti abbiamo delle potenzialità davvero incredibili. E ne parli in maniera molto interessante nel tuo post dal titolo “Realzzati!”, che consiglio di leggere: http://girardihr.com/2014/03/10/realizzati/
Grazie per il tuo contributo.
A presto! 🙂
23 Marzo 2014, 9:54
grazie a te a te Ludovica
3 Novembre 2016, 10:18
Bellissimo articolo e bellissima domanda….sono in una fase dove sto cercando chi sono, cosa mi piace fare…pensavo mi piacesse il mio lavoro, ho investito tempo, denaro, facendo tanti sacrifici, ma credo che “scegliere” una scuola che segnerà il tuo futuro quando si è giovani e inesperti sia una gran fregatura…ho studiato grafica pubblicitaria e ho continuato gli studi anche dopo le superiori per aumentare il mio livello di conoscenza circa questo mondo che mi era sconosciuto e mi attirava allo stesso tempo. Finiti gli studi ho trovato subito lavoro in un’agenzia di comunicazione e in 7 anni ho fatto crescere l’agenzia per cui lavoro. Inizialmente eravamo io e il mio titolare, ora siamo diventati 12 ma sono arrivata al punto dove mi guardo e mi sento insoddisfatta e inizio a chiedermi cosa realmente mi piace fare. Credo che sia una delle domande più difficili da porsi. Onestamente non so che talento ho e non riesco a trovare il modo per arrivare anche solo a una risposta parziale. Mi piacerebbe disegnare, quello si, ma non è un talento.
6 Novembre 2016, 19:56
Ciao Federica! 🙂
Sai cosa penso? Penso che saper disegnare sia un talento, come lo è riuscire a far crescere l’agenzia di comunicazione in cui si lavora. Non sono attività da tutti né per tutti.
Certo, trovare la propria strada è quanto di più difficile possiamo fare ma, se ci riusciamo, ogni giorno diventa più affascinante. Mettersi in discussione, cercare di capire e di capirsi è il primo passo per riconoscere il proprio talento e ti auguro di capire presto quale sia il tuo. Probabilmente lo hai già trovato e devi solo sfruttarlo nel modo che più ti appartiene.
Torna a raccontarmi com’è andata! 🙂
Intanto ti auguro un grande in bocca al lupo.
Ludovica