Già ti vedo, stai sbuffando mentre pensi “ecco, parlerà delle solite cose: empatia, passione, istinto, o forse tempismo. E che pa…!”. E no, mio caro amico lettore, non ci hai azzeccato proprio per niente invece. L’asso nella manica, quello che permette ad un Social Media Manager di vincere la sua social-partita, è un altro. Scommetto che non ci sei ancora arrivato e vuoi scoprire cos’ho in mente, vero? Continua a leggere allora!
Pronto? Fragoroso rullo di tamburi eee… Si tratta della capacità, troppe volte sottovalutata, di non alienarti dalla realtà. Che?! Sono impazzita, dici? Niente affatto. Ti spiego subito cosa intendo, perciò prestami attenzione! 🙂
Indice dei contenuti
Benvenuto nel mondo vero (cit.)
In un tempo in cui tutti siamo iper-connessi, costantemente esposti nella vetrina dei social e possediamo il dono dell’ubiquità, sai cosa accade? Che troppo spesso dimentichiamo di vivere la vita reale, finendo per estraniarci dalla quotidianità e per rinchiuderci in un mondo virtuale che costruiamo su nostra misura. Eppure, pensaci per un attimo, cos’è che fai di professione? Racconti la vita reale di un brand (incluso il tuo di Personal Brand), la sua quotidianità, i valori che ne ispirano la condotta e l’azione. Perciò, la questione rilevante è questa: se tu per primo ti alieni dalla realtà, come puoi comprenderla profondamente ed entrare, così, in possesso di tutti i mezzi necessari per raccontarla in quel modo che riesce prima a coinvolgere e poi a fidelizzare i tuoi seguaci?
Per scrivere la storia della propria vita, bisogna prima aver vissuto.
(Alfred de Musset)
La capacità di narrare sui social media la vita reale in maniera tale da attrarre e incuriosire i follower/clienti tuoi e dei brand di cui gestisci la reputazione online, presuppone la comprensione dei meccanismi, dei linguaggi, delle tendenze e delle evoluzioni che la caratterizzano e che necessitano sì di spirito di osservazione, ma anche di esperienza, reale e concreta, quella che puoi e devi fare sul campo, mettendoti in gioco in prima persona. Paradossalmente, sai quale deve essere il tuo mantra da Social Media Manager? Sentire, provare, emozionarti, agire, vivere, senza remore e senza giocare a nascondino.
Ecco perché, in quanto Social Media Manager per professione, diventa più che mai preziosa la tua capacità di non estraniarti in una dimensione altra, distante dalla realtà di ogni giorno, e di trarre il meglio dalla contaminazione tra vita sociale e vita reale, scegliendo sempre la strada della collaborazione e non quella della alienazione. Il reale e il virtuale, a mio avviso, non sono due universi paralleli, distinti, bensì sono l’uno la prosecuzione dell’altro e dalla loro convinvenza possono nascere possibilità inimmaginabili fino a qualche tempo fa per aziende, organizzazioni e privati.
Che poi lo sai, te lo ripeto sempre, protagoniste del web sono le persone, le loro emozioni e la loro voglia di conoscere il reale, il dietro le quinte, l’autentico. Niente più finzioni cinematografiche, quelle inscenate dai tradizionali mezzi di comunicazione!
Raccontami la tua
Ed ora è il tuo turno, naturalmente! Sei d’accordo con me? Credi anche tu che la capacità di vivere il reale sia una qualità determinante per i Social Media Manager oppure pensi non sia poi così indispensabile?
1 Ottobre 2014, 1:13
5 Ottobre 2014, 12:29
“Il reale e il virtuale, a mio avviso, non sono due universi paralleli, distinti, bensì sono l’uno la prosecuzione dell’altro”… ci piace sto pezzo!
E’ una delle piccole cose che mi permettono ancora di alzarmi la mattina con la voglia di essere propositivo.
Mi piace pensare che quello che faccio davanti ad uno schermo (oltre a divertirmi, che poi è la base di tutto) è in realtà parte di un ciclo di cose che comunqe restano interconnesse e mi permettono sempre in ogni caso di unire diciamo l’utile e il dilettevole.
A volte confesso che una sorta di stacco non ci sta comunque poi tanto male eh…cambiare un po’ aria e ricaricarsi di esperienze nuove è anche uno stimolo per tornare a fare più di prima (e poi ci sono passato da poco quindi posso testimoniare).
Detto questo, e volendo rispondere alla prima domanda, direi che il mio è la pazienza.
Si, perchè ci vuole pazienza…e tanta pure.
Pazienza nel senso buono, quella che ti mette li a leggere, studiare, assorbire dagli altri e rubicchiare anche un pizzico di ispirazione qua e la.
A volte si, ci vuole pure quella che ti leva il mouse di sotto quando stai per sbottare e vorresti giocare con gli utenti come se fossero gli alieni di space-invader eh, ma l’importante è prendere solo i lati buoni di certi momenti, specialmente in questo lavoro.
E poi se proprio non tieni c’è sempre la bambola voodoo nascosta a casa nell’armadietto segreto no?! XD
Abbiate pazienza quindi, oppure fate come il sottoscritto, impigritevi un po’ e se non ce l’avete arriva da sola!
5 Ottobre 2014, 15:10
Quanto sono d’accordo! Perché rinunciare all’esperienza del reale e nel reale? Come riuscirci e con quali vantaggi poi? Nessuno, credo!
Detto ciò, credo tu abbia ragione anche sul secondo punto. 🙂 Pazienza, ce ne vuole davvero tanta! Il Social Media Marketing implica studio e aggiornamento costanti, la gestione di clienti dubbiosi o indecisi, una corsa continua contro il tempo e contro il “no budget for this project”. Se non fossimo mossi dalla passione per la nostra professione, tutto sarebbe ancora più difficile!
Grazie per il tuo contributo, Seo-Pigro e salutami caramente la tua bambola! 😀
Alla prossima,
Ludovica
6 Ottobre 2014, 7:51