6 lezioni che ho imparato dalla gestione del mio blog

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Quando ho cominciato a gestire il mio blog avevo in valigia tanta ma tanta passione e un amore intenso per la scrittura, un amore che mi fa compagnia da quando avevo 3 anni e per la prima volta ho preso in mano la mia adorata biro blu. Avevo studiato i blog di settore e avevo osservato i professionisti affermati. Di esperienza invece ne avevo poca, ma ormai le mani erano troppo impazienti per rimandare. E poi, in fin dei conti, perché rimandare? Il mio blog era proprio l’ambiente ideale per fare esperienza sul campo, per mettermi in gioco, per sperimentare, per sbagliare a mie spese e per imparare.

Così, a ottobre del 2013 ludovicadeluca.com era online, ancora acerbo ma sicuro del viaggio che voleva vivere. Perché ti racconto tutto questo? Perché sono tante le lezioni che, nel frattempo, ho riposto in valigia, gli errori che mi accompagnano, i successi e le emozioni che non dimentico. Così, in questo post ho deciso di regalare a te gli insegnamenti che custodisco con tanta cura e attenzione, perché è da qui che puoi partire per crescere, migliorare, esplorare nuove terre, vivere inedite avventure.

Ti consiglio di leggere: Blog: il successo non è un segreto [Buon 2° compleanno a noi].

Le 6 lezioni del “senza”

Le chiamo così, le lezioni del “senza” perché spesso è proprio l’assenza che ci insegna molte più cose preziose di quanto riesca a fare la presenza.

Eccole qui le mie 6 lezioni del “senza”:

#1. Senza conoscenze tecniche non credere di essere un professionista

Fare blogging è scrivere, emozionare, coinvolgere ma anche raggiungere un obiettivo, ottimizzare le risorse, razionalizzare gli investimenti. Fare Blogging, come spesso ti ricordo, è un affascinante e intrigante mix di emozione e ragione, passione e strategia, istinto e diplomazia.

Se vuoi essere un blogger professionista devi saper scrivere e narrare ma devi anche avere competenze tecniche specifiche, quelle (solide) di marketing, quelle (approfondite) di comunicazione, quelle (alcune) di SEO, quelle (alcune) di grafica e design.

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#2. Senza sentimenti non sei un Comunicatore

Devi emozionarti, sentire, provare. E devi farlo tu per primo. Solo se tu ti emozionerai e ti metterai in gioco in prima persona, senza timori né riserve, riuscirai a coinvolgere i tuoi lettori, a incoraggiarli ad affezionarsi a te, a coinvincerli a riporre fiducia in te.

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#3. Senza strategia sei costretto alla resa

Un blogger professionista comincia sempre dalla strategia: è il suo punto di partenza ma anche il suo paracadute. E’ questa che indica la strada, ti permette di distinguerti, ti consente di avere ben chiaro in mente gli obiettivi, ti segnala gli inconvenienti e, soprattutto, ti suggerisce come risolverli.

Ti consiglio di leggere:

Il sistema di macro e micro obiettivi del tuo blog

#4. Senza relazioni è un viaggio triste e monotono

Blogging è sinonimo di dialogo, confronto, condivisioni, emozioni, affezioni. In una parola, relazioni che nascono, crescono, continuano e si evolvono nel tempo. Sono proprio queste l’obiettivo del tuo lavoro quotidiano e sono proprio queste a rendere il tuo viaggio unico, indimenticabile e capace di giungere alla meta.

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#5. Senza te stesso sei Nessuno

Nessuno, come Ulisse col Gigante. Nella tua avventura devi portare te stesso con te o finirai per essere uno tra tanti, sarai un blogger indistinto, incapace di avere appeal e di instaurare un feeling profondo con il lettore. E poi, chi mai si fiderebbe di una persona che teme di scoprirsi? Cos’avrà mai da nascondere se gioca in riserva?

Ti consiglio di leggere: Io, uno fra tanti! Cercasi disperatamente Blogger Identity.

#6. Senza costanza sei irriguardoso ma in alcuni casi fermarti è rispettoso

La costanza è una qualità a cui un blogger professionista non può e non deve rinunciare, perché su questa si fonda buona parte della sua credibilità. A questo proposito, ti consiglio di leggere il post Il Blogger incostante: problemi e soluzioni.

Ci sono casi, tuttavia, in cui smettere di fare blogging è ancor più rispettoso nei confronti del lettore di quanto lo sia continuare a scrivere. Mi riferisco alle volte in cui sei scarico e saresti incapace di produrre un contenuto di qualità, alle volte in cui scrivi solo per dovere, alle volte in cui non sei disposto a dedicare tempo e risorse al tuo fare blogging, a quelle volte in cui ti rendi conto che stai buttando giù un blog post che non è all’altezza delle aspettative del lettore. Insomma, a tutte quelle situazioni in cui la presenza può essere più irrispettosa dell’assenza.

Ma c’è una cosa che puoi fare in questi casi. Puoi fare blogging senza fare blogging. In questo post ti suggerisco come.

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E tu quali lezioni di blogging custodisci gelosamente in valigia? Ti va di condividerle con me nei commenti?

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