Il tuo futuro è qui. Adesso. Il tuo futuro è tuo

Futuro

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Questo è un post arrabbiato! Sì, perchè sono davvero arcistufa di sentir ripetere da bocche inette e senza speranza che questo Paese non ha un futuro. E’ come un fastidioso eco che ti assorda, ti occupa la mente, ti impedisce di pensare, di agire e di reagire. E basta, no?

 

Il mio sfogo comincia da qui

Sabato 25 ottobre ho partecipato al TEDxLecceun evento fantastico, da cui sono tornata entusiasta ed arricchita. Quest’anno il tema dell’itinerante manifestazione mondiale è stato il #futuro, una parola che ormai abbiamo perfino paura di pronunciare. Da non crederci!

Davvero molto interessanti gli interventi dei relatori che hanno raccontato la loro, ma uno mi ha colpito particolarmente, mi ha emozionato e mi ha indotto a riflettere e poi ancora riflettere. E’ stato quello di Cesare Cacitti, un giovane maker e blogger nato nel 1999, che a soli 3 anni costruiva mulini a vento e a 13 aveva già dato vita alla sua stampante 3D…funzionante! Dopo momenti di divertente ironia alternati a momenti di stimolante serietà, Cesare ha terminato il suo intervento con una frase che immediatamente si è incisa a chiare lettere nella mia mente:

Il futuro non sono in grado di preverderlo. So solo che voglio farlo.

(Cesare Cacitti, TedxLecce)

Ecco quello che tutti, grandi, giovani e piccini, abbiamo abbandonato: la voglia di fare, di agire, di rimboccarci le maniche, di faticare, di creare, la voglia di costruirlo concretamente questo futuro. Perché lamentarci e addossare le colpe agli altri (o al sistema) rende più semplice il nostro sterile crogiolarci nella passività.

 

#ilFuturoèTuo

Così, torno dal TEDxLecce entusiasta, positiva, ma anche più incazzata del solito. Perché? Te lo spiego subito e mi affido a queste considerazioni che voglio condividere con te:

#1. Smettiamola di pensare e di ripetere che questo Paese non ha futuro

Troppo comodo! E’ questa la scusa che adduciamo per giustificare la nostra deleteria inettitudine. Da un lato, noi giovani spesso abbiamo poca voglia di rischiare, di cambiare, di inventarci il nostro futuro, diverso da quello che probabilmente abbiamo sempre immaginato. E, dall’altro lato, gli adulti non sanno più come tenderci la mano, come accompagnarci nel turbinio di questi cambiamenti epocali.

I giovani non sono il futuro. Sono il presente. Non dobbiamo aiutare i giovani a trovare una strada. Dobbiamo costruirla insieme.

(Antonio Perdichizzi, TedxLecce)

#2. Smettiamola di aspettare che qualcuno ci regali un lavoro

Le cose sono cambiate. Niente più posto sicuro, niente più posto fisso, altissimo tasso di disoccupazione, PIL costantemente in calo. E allora? E allora tocca a te inventartelo un lavoro! Non è una tragedia, anzi è una cosa bellissima: puoi capire qual è davvero la tua strada, puoi scegliere, agire e fare quello che ti permette di esprimerti in tutta la tua potenzialità.

Assumi una prospettiva differente, tu giovane, tu adulto, tu azienda, tu studente, tu in cerca di lavoro, tu genitore. Cambia prospettiva, modo di fare, di pensare, rinnovati e innovati e il futuro sarà tuo.

#3. Smettiamola di credere che a salvarci sarà sempre e solo la creatività Made in Italy

Mi spiego, prima che qualcuno si aizzi. Ne parlavo con Dino Amenduni proprio al TEDxLecce. Lui diceva una cosa sacrosanta: dovremmo smetterla con questa storia del genio italiano, perché poi la gente pensa di poter risolvere tutto con il tocco di classe dell’ultimo minuto, senza capire che invece quello che serve sono l’impegno, il lavoro, il sudore. Ha ragione!

E’ vero, la genialità e la creatività Made in Italy sono risorse insostituibili, da sfruttare (e bene) a nostro vantaggio, ma non possono e non devono sostituire il lavoro, lo studio e la dedizione, fondamentali proprio perchè quel genio lo stimolano. Non dimentichiamolo!

La creatività deve misurarsi con la realtà.

Senza considerare la realtà, la nostra idea di futuro sarà sempre sfocata.

(Dino Amenduni, TedxLecce)

#4. Smettiamola di lagnarci

Basta! Basta parlare di crisi, basta lamentarci mentre ci assopiamo in uno stato di stasi, di passività, di indifferenza. Te lo ripeto: è facile addossare ogni colpa agli altri, alla situazione, a questo Paese. E’ difficile accettare che il tuo futuro dipende da te: comincia tu, nel tuo piccolo, a fare qualcosa e vedrai che qualun altro ti seguirà, ti prenderà come esempio e agirà anche lui.

Il tuo futuro è tuo. Qui e adesso.

 

Raccontami la tua

Come vedi il tuo futuro? Pensi anche tu che questo sia un Paese destinato a morire nel passato o credi, piuttosto, che tanto potremmo fare per tornare a vivere con serenità e voglia di costruire? I commenti sono a tua dispizione. Libera i tuoi pensieri! 🙂

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